La corte del tribunale di Firenze ha accolto l’eccezione sulla traduzione della sentenza e ha disposto la traduzione della sentenza di Cassazione in tedesco. È stato quindi rinviato al 7 aprile il processo di appello bis sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che si è aperto stamani a Firenze. La corte, dopo il parere favorevole del pg del tribunale, ha acconsentito alla traduzione della sentenza della Corte di Cassazione in tedesco, così come richiesto dalle difese degli imputati tedeschi, in apertura di udienza.

La traduzione in tedesco della sentenza della Corte di Cassazione per il processo per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 dovrà essere effettuata entro il prossimo 17 marzo. Lo ha stabilito la corte del tribunale di appello di Firenze, che ha accolto l’eccezione presentata dai legali dei condannati tedeschi per la mancata traduzione della stessa sentenza di Cassazione. Gli imputati tedeschi al processo di appello-bis per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009 che causò 32 morti hanno infatti eccepito la mancata traduzione in tedesco della sentenza di Cassazione.

L’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, non ha rinunciato alla prescrizione per il reato di omicidio colposo. In apertura del processo era stata la stessa corte di appello del tribunale di Firenze per il processo bis per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 a chiedere a Moretti una dichiarazione in tal senso. Nel corso del primo appello, Mauro Moretti, aveva invece rinunciato ad avvalersi della prescrizione. Una decisione duramente contestata dai famigliari delle vittime, che stamani hanno sfilato a Firenze e attendevano fuori dal palazzo di giustizia.

“Sappiamo che oggi ci rimanderanno a casa. Metà dei condannati sono tedeschi, e a nessuno è venuto in mente di tradurre la sentenza della Cassazione in tedesco. È una vergogna, una vergogna”. Lo aveva detto Daniela Rombi, famigliare di una delle 32 vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 e rappresentante dell’associazione ‘il mondo che vorrei’, ancor prima dell’apertura del nuovo processo di appello, disposto dalla Cassazione, che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali i vertici delle Ferrovie come Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano, Mario Castaldo, oltre a dirigenti di aziende ferroviarie tedesche. Avendo escluso l’aggravante dell’incidente sul lavoro dall’accusa di omicidio colposo plurimo, la Corte di appello nel processo bis dovrà rideterminare le condanne considerando che l’unico reato che resta contestato è quello di disastro ferroviario. I difensori degli otto imputati stranieri del processo hanno sollevato alla Corte di Firenze eccezione di nullità dell’atto di citazione per la mancata traduzione in lingua tedesca della sentenza della Cassazione emessa l’8 gennaio 2021. Gli avvocati ritengono che la mancata traduzione rappresenti una ‘lesione del diritto di difesa’. “La vergogna ormai è la norma, non c’è più da meravigliarsi di niente. Siamo consapevoli – ha aggiunto Daniela Rombi, parlando al megafono davanti il palazzo di giustizia – che come per la Thyssenkrupp nessuno farà un solo giorno di galera. Ma così si calpesta la giustizia. Mi rifiuto di accettare questa cosa. Sono 13 anni che combattiamo, e continueremo a combattere. Ma non per avere giustizia: la giustizia ha fallito, completamente, dopo oggi la giustizia non potrà più essere fatta. Alla Cartabia vorrei chiedere: come pensa di poter fare un processo in 3 anni se noi siamo qui da 13 anni?”.

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ultimo aggiornamento: 07-03-2022


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